lunedì 8 luglio 2013

Ai Capogruppo di Camera e Senato


Ho appena mandato una mail ai capogruppo di Camera e Senato. Chissà se qualcuno risponde

Come molti italiani ho destinato la maggior parte dei miei risparmi nell’acquisto di un immobile nel quale ho vissuto per qualche anno prima di sposarmi e andare a vivere in un'altra casa. Con qualche timore, ho comunque deciso di affittare la mia vecchia e per qualche anno le cose sono andate benino. Poi sono arrivati i problemi: stipulo un nuovo contratto di affitto nel dicembre del 2011, i primi mesi le cose vanno bene poi da giugno 2012 l’inquilino smette di pagare e inizia l’iter per cercare di liberare l’immobile. Il 22 maggio scorso ho avuto la convalida dello sfratto ma me ne faccio poco perché deve andare l’ufficiale giudiziario che, dopo un primo tentativo che andrà a vuoto, fisserà con la forza pubblica e tra un anno e mezzo, nella migliore delle ipotesi, riavrò l’immobile. Naturalmente ogni visita dell’ufficiale giudiziario ha dei costi a mio carico. In tutto il tempo in cui avrò l’immobile occupato, continuerò a pagare le tasse e naturalmente il mutuo, tutti soldi che toglierò dal mio stipendio (di dipendente pubblico e quindi bloccato da tempo ma diciamo che c’è chi sta peggio) e dal livello di vita della mia famiglia. Insieme alle procedure per liberare l’immobile, avrei potuto avere titolo per fare emettere un decreto ingiuntivo per cercare di recuperare il mio credito o parte di esso, che a oggi ha superato i 9.000 euro. Tuttavia, avendo fatto qualche ricerca sulla situazione patrimoniale del mio inquilino, il mio avvocato mi ha consigliato, credo a ragione, di lasciare perdere perché il recupero di un credito ha dei costi e nel mio caso non ne vale la pena. Il fatto che il mio inquilino è rumeno arricchisce inutilmente la vicenda: sarebbe facile (e inutile) prendersela con gli stranieri dimenticando che le regole del gioco sono tutte fatte da italiani. Non vedo l'ora di riavere l'immobile per realizzare almeno ciò che basta a coprire il mutuo.
Prendendo a spunto il mio caso, vi chiedo se non sia il caso che il Parlamento non si occupi anche di situazioni come questa che rientrano nella più generale e necessaria riforma della giustizia civile con tutto ciò che implica anche nell'economia. Vi pare sensato, equo, giusto aspettare un anno per avere la convalida di uno sfratto dal momento che l'inquino smette di pagare e poi oltre un anno forse dure per riavere l'immobile?
Cordialità

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