Una breve riflessione su cosa è accaduto in Italia negli ultimi due mesi. Quando Silvio Berlusconi è entrato in politica, alla fine del 1993, a sinistra si pensava che sarebbe bastato raccontare cosa aveva combinato questo uomo nella sua carriera di imprenditore per renderlo inadatto alla guida politica del nostro paese. Ovviamente fu un grave errore di valutazione. Poi si credeva che avesse ragione Montanelli e cioè che fosse necessario provarlo come presidente e che a quel punto gli italiani lo avrebbero cacciato. E anche questo fu un errore. Sempre lo stesso errore lo stanno facendo anche i cosiddetti "finiani": tutti hanno creduto e molti continuano a farlo anche ora che se gli italiani sapessero cosa fa questo uomo gli farebbero mancare definitivamente il proprio consenso. Ma poi succede che Fini è messo in croce per ciò che combina la famiglia della compagna, mentre Berlusconi vara un decreto (uno dei tanti) che consente alla Mondadori di risparmiare 350 milioni di euro da pagare all'erario versandone 8 e la notizia viene riportata da tutti gli organi di stampa ma non suscita la giusta indignazione. Quando si dice la pagliuzza e la trave. Di cosa è capace Berlusconi lo sanno tutti ma continuano a votarlo lo stesso e non è un problema di asimmetrie informative.
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