Nel 1970 il Presidente della Repubblica era Giuseppe Saragat (PSDI) e quello del consiglio era Mariano Rumor (DC) e il parlamento italiano approvava la legge sul divorzio. Nel 1978 il presidente della Repubblica era Giovanni Leone (DC) poi sostituito da Sandro Pertini (PSI) mentre quello del consiglio era giulio Andreotti (DC) e il parlamento approvava la legge sull'aborto. Entrambe le leggi furono soppoposte a referedum abrogativo (nel 1974 quella sul divorzio, nel 1981 quella sull'aborto) vinti a larghissima maggioranza da coloro che erano contrari all'abrogazione della legge.
Nel 2004 il presidente della Repubblica era Carlo Azeglio Ciampi e quello del consiglio era Silvio Berlusconi e il parlamento ha approvato la legge 40. Il popolo chiamato a esprimersi sulla legge con referendum abrogativo nel 2005 preferì andare al mare.
A me sfugge quali sono le differenze tra l'Italia degli anni 70 e di oggi, sul perchè si preferisca avere uno stato etico che ci guidi e ci risolva i dubbi morali. Non ci interessa più avere degli strumenti che ci aiutano a vivere meglio; l'aborto e il divorzio sono due tragedie ma gli aborti clandestini e i matrimoni tenuti in piedi solo per facciata lo sono anche di più. Il ruolo della chiesa era forte prima e lo è ancora e oggi come allora i politici sono eletti dal popolo. E il popolo ha deciso che una legge decidesse quali opportunità tra quelle che la scienza offre in materia di fecondazione assististita, lotta alle malattie genetiche e altro ancora fossero moralmente accettabili imponendo questa morale a tutti. A me pare tutto questo aberrante.
2 commenti:
grazie per l'attenzione e per il link! fabio
quando ci fu il referendum, mi sono battuta con tutte le forze per far sì che chi mi stava vicino riflettesse consapevolmente su ciò che si era chiamati a scegliere... ma il risultato, fu una grande delusione! forse, ed è molto triste quello che dico, per capire fino in fondo le implicazioni che sarebbero poi derivate dal risultato di quel referendum, ognuno avrebbe dovuto aver bisogno in prima persona di certi aiuti che la scienza può oggigiorno offrire...
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